ROMA – Alla fine il congresso romano di Fratelli d’Italia si è risolto con un accordo. Massimo Milani, legato a Fabio Rampelli, ha fatto un passo indietro e ha consegnato la guida del partito capitolino al deputato Marco Perissa, di stretto rito meloniano: “Tendo la mano a Marco Perissa e affido a lui il compito di continuare a ricostruire una comunità militante a Roma che è forte, è presente, ma che purtroppo in questo ultimo anno è stata un po’ dilaniata. È un obiettivo grande, continueremo a farlo insieme. Non sarai solo, avrai tutta la classe dirigente al tuo fianco”. L’annuncio è stato accolto da un grande e prolungato applauso dei presenti. Milani ora ricoprirà l’incarico di viceresponsabile nazionale dell’organizzazione di FdI.
“I nemici non sono dentro il nostro partito ma sono fuori”, ha incalzato Milani, cercando di placare le tensioni interne al partito registrate nei giorni scorsi, quando le trattative non sembravano portare a nulla di buono. Poi ha portato lo sguardo al 2026, quando si dovrà scegliere il nuovo sindaco di Roma. Una partita su cui Fratelli d’Italia non vuole commettere errori, soprattutto nella scelta del candidato, dopo il flop di Enrico Michetti. “Abbiamo l’ambizione di vincere le comunali. Abbiamo il tempo per costruire un’alternativa credibile”, ha concluso Milani.
PERISSA: DA MILANI SCELTA DI CORAGGIO, SCONTRO MAI ESISTITO
Anche Perissa ha minimizzato le tensioni dei giorni scorsi, offrendo dal palco del Centro dei Congressi dell’Eur l’immagine di un partito unito, nonostante tutto. “Non ho mai pensato che questo congresso fosse uno scontro. Le parole di Massimo non rappresentano un ritiro, ma una scelta di coraggio che mette nelle condizioni di sentirmi ancora più responsabile“, ha detto il deputato e prossimo coordinatore romano di Fratelli d’Italia.
Con Milani “ci conosciamo da 30 anni: non è mai stato un congresso di scontro. Il senso di responsabilità che anima la nostra classe dirigente mette al centro l’interesse del partito prima di quello personale”, ha concluso Perissa.
RAMPELLI: BASTA CON I GABBIANI, APPARTENGONO A ORNITOLOGIA
I gabbiani? “Hanno a che fare con l’ornitologia e non con la politica”. Taglia corto il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, rispondendo ai cronisti durante il congresso romano di FdI.
Alla fine si è trovato un accordo e il ‘suo’ Massimo Milani si è ritirato per lasciare la guida del partito capitolino al deputato Marco Perissa. Un motivo in più per Rampelli per ribadire che dentro il partito non ci sono correnti: “Ci sono diverse sensibilità figlie anche della logica elettorale. Con il sistema delle preferenze attorno ai candidati nascono dei gruppi umani”.
Umani, appunto, e non animali: “Basta con questi gabbiani. Non c’è nessuna corrente dentro di FdI e non esiste la corrente dei gabbiani”. Poi la promessa: “Se anche un giorno ambissi a fare una corrente non la chiamerei mai così”.
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