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Star di Narcos in “Upon Entry”, abusi sui migranti e sogni infranti

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Film basato sulle esperienze dei registi venezuelani Rojas-Vàsquez

Roma, 31 gen. (askanews) – Dopo l’anteprima al Festival del cinema spagnolo e latinoamericano, arriva nei cinema italiani – dal primo febbraio – “Upon Entry – L’arrivo” (distribuito da EXIT Media), pluripremiata opera prima della coppia hispano-venezuelana Alejandro Rojas e Juan Sebastiàn Vàsquez, basato sulle esperienze biografiche dei registi come venezuelani emigrati. Una denuncia sull’abuso di potere e l’insensatezza di una certa burocrazia, un sistema sempre più diffuso nel mondo.Il film racconta la storia della coppia formata da Elena, l’attrice spagnola Bruna Cusì (Premio Goya 2018 come Miglior attrice rivelazione per “Estate 1993” di Carla Simòn) e Diego, interpretato dall’attore argentino Alberto Ammann, premio Goya 2010 e celebre Pacho Herrera nella serie Netflix “Narcos”, che si è innamorato della sceneggiatura:”Diego è una persona paurosa, che ha anche pensieri estremi, in cui tutto va male, ma spera anche che tutto vada bene e si aggrappa a questo – spiega Ammann – È piuttosto contraddittorio e infantile”.Lei è catalana, lui venezuelano. Dopo aver convissuto a Barcellona decidono di trasferirsi negli Stati Uniti, ma l’interrogatorio da parte degli agenti di frontiera all’aeroporto di New York si trasforma in un incubo.Il film “parla dell’abuso di potere, parla della mancanza di fiducia in una coppia, anche della paura, parla di un certo sadismo nelle persone che hanno la possibilità di essere sadiche, e di usare il potere che hanno per, non so, divertirsi… Ma parla anche di maltrattamenti. Parla di discriminazione, di liste nere, e di una coppia che sembra non conoscersi affatto”.

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