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Siria, jihadisti vicini a Damasco: avanzata travolge Assad, cade Suwayda

AttualitàSiria, jihadisti vicini a Damasco: avanzata travolge Assad, cade Suwayda

(Adnkronos) – Le forze anti-Assad, protagoniste dalla travolgente avanzata in Siria, sono a 20 chilometri da Damasco. L’esercito siriano ha intanto lasciato alcune posizioni che teneva ad una decina di chilometri dalla città, ha detto Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui “le forze del regime si sono ritirate dalle città a sudovest di Damasco, una decina di chilometri dalla capitale, che sono state prese” dagli insorti. Secondo il comandante dei ribelli, Hassan Abdel Ghani, “l’avanzata verso Damasco continua”. 

Si allarga quindi l’offensiva anti-governativa nel Paese ed il regime sembra essere sempre più vicino il collasso. Il centro della città di Suwayda, nel sud del Paese, è intanto caduto in mano ai jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e delle fazioni alleate, riporta l’agenzia di stampa Anadolu citando proprie fonti sul campo. Suwayda dista cento chilometri da Damasco. 

Mentre i ribelli jihadisti, affiancati da fazioni filo-turche, continuano ad avanzare, i riflettori sono accesi anche su Daraa, nel sud del Paese, culla della rivolta del 2011. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, il governo siriano ha perso il controllo della città e della maggior parte dell’omonima provincia. “Le fazioni locali hanno preso il controllo di altre aree nella provincia di Daraa, compresa la città di Daraa. Ora controllano più del 90% della provincia, mentre le forze del regime si sono progressivamente ritirate”, ha reso noto l’Osservatorio. 

Il comandante militare degli insorti Hassan Abdel Ghani ha cercato intanto di rassicurare le comunità religiose e le minoranze siriane mentre avanzano in tutto il Paese. “La messa in sicurezza dei villaggi e delle città del nostro popolo nelle aree appena liberate, in particolare quelle in cui vivono diverse sette religiose e minoranze, è diventata una realtà. Chiediamo che tutte le sette siano rassicurate e sostengano i movimenti dei rivoluzionari, perché l’era del settarismo e della tirannia è finita per sempre”, ha dichiarato Abdel Ghani in una dichiarazione su Telegram. 

L’ambasciata iraniana a Damasco opera normalmente, “non sono vere” le notizie di evacuazioni del personale diplomatico riferite dal “New York Times”, secondo cui starebbero lasciando il Paese anche militari della Forza Quds dei Pasdaran. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, mentre continua l’avanzata degli insorti che puntano a Damasco. 

L’Iran continuerà a sostenere il regime di Damasco “qualsiasi cosa gli serva” dinanzi all’avanzata degli insorti, ha detto intanto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che già nei giorni scorsi aveva dato la disponibilità a valutare un eventuale invio di truppe in Siria dinanzi a una richiesta del regime. “La Repubblica islamica dell’Iran ha sempre sostenuto la Siria e continuerà a farlo – ha assicurato il capo della diplomazia di Teheran, parlando da Baghdad – con tutta la sua forza, qualsiasi cosa le serva e che sia richiesta dal governo siriano”. 

L’offensiva “terroristica” degli insorti in Siria contro il regime di Bashar al Assad rappresenta “una minaccia” per tutto il Medio Oriente, ha affermato Araghchi. “La minaccia terroristica – ha avvertito – non si limiterà alla Siria e rappresenta una minaccia per tutti i Paesi vicini e l’insieme della regione. Il terrorismo non conosce frontiere”. 

Le Nazioni Unite hanno disposto intanto il ritiro del personale non essenziale dalla Siria mentre prosegue l’offensiva degli insorti, ha reso noto un portavoce del Palazzo di Vetro, secondo cui le Nazioni Unite continueranno a fornire i servizi per sostenere il popolo siriano. 

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno ulteriormente rafforzato la loro presenza sulle Alture del Golan, al confine con la Siria, alla luce dell’avanzata dei jihadisti. “Il rafforzamento delle truppe consentirà di aumentare le difese nella zona e di preparare le truppe per vari scenari”, ha spiegato l’esercito israeliano in una nota. 

Gli insorti siriani hanno preso il controllo di gran parte della zona di Daraa, nella Siria meridionale, vicino al confine con Israele. Ieri le Idf avevano annunciato l’invio di forze terresti e aeree nell’aria dicendosi ”pronte a qualsiasi scenario”. 

E’ iniziata alla Farnesina una riunione sulla Siria del ministro degli Esteri Antonio Tajani con, in video collegamento, gli ambasciatori a Damasco, Doha, Tel Aviv, Amman, Beirut, Teheran, Baghdad, Abu Dhabi, Cairo, Riad, Ankara, Mosca e Santa Sede. Secondo quanto si apprende, si discuterà dell’evacuazione dei religiosi e degli italiani in Siria, dove continua l’avanzata degli insorti che puntano a Damasco, e le possibili iniziative diplomatiche per la fine delle operazioni militari. 

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