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Salute, le frontiere della ricerca e l’organizzazione in ematologia

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Prentazione del Position Paper dell’European House – Ambrosetti

Roma, 27 nov. (askanews) – La ricerca e l’organizzazione, le richieste dei malati e le risposte della politica. Di tutto questo si è parlato in occasione della presentazione del rapporto ‘Le frontiere dell’innovazione terapeutica e gli impatti sull’organizzazione in ematologia’ elaborato da The European House – Ambrosetti con il contributo non condizionante di Novartis.Il Position Paper è stato presentato nella sede dell’Associazione stampa estera in Italia, a Palazzo Grazioli, a Roma.Daniela Bianco, Partner di The European House – Ambrosetti, spiega: “Il paziente ematologico ed oncoematologico è un paziente molto particolare, perché di alta complessità nella gestione del suo percorso di diagnosi e di cura in questo Paper, con il contributo degli esperti e dell’associazione dei pazienti Ail, cercato di capire le sfide che l’organizzazione deve affrontare ed i risultati delle riflessioni sono state di due tipi: un ambito importante è quello del capitale umano, che necessita di un rafforzamento, di un apmpliamento ma anche di una valorizzazione; dall’altro lato c’è tutto un tema di governance, di organizzazione, di modelli, di reti, e di coordinamento tra queste reti che si sono create in questi anni nelle varie regioni”.Le innovazioni negli ultimi 20 anni hanno permesso di rivoluzionare la prognosi e la storia clinica delle diverse patologie, aumentando in modo radicale la curva di sopravvivenza e migliorando la qualità di vita dei pazienti.Per Paola Coco, Medical Affairs Head di Novartis Italia, “La ricerca costituisce sicuramente una parte importantissima del nostro dna, ma da sola questa ricerca non basta ed è importante poter anche stabilire delle partenership importanti con le associazioni dei pazienti, quelle cliniche ed ovviamente anche con le istituzioni per riuscire a far arrivare al letto del paziente l’innovazione terapeutica. Questo considerando anche che la complessità delle cure che stanno via via avanzando richiede una preparazione del sistema sanitario che non è quella richiesta in passato. Quindi il nostro impegno è proprio quello di creare questo background su cui si possa importare ed inserire l’innovazione terapeutica”.Il presidente della commissione affari sociali, Ugo Cappellacci, nel corso della conferenza ha assicurato come il Parlamento e le istituzioni siano pronte a fare la loro parte, per assicurare che questi progressi possano essere accessibili a tutti.Aggiunge Giuseppe Toro, Presidente Ail – Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma: “A questi malati bisogna dare un sostegno adeguato, questo sostegno è stato interpretato dall’Ail, con un welfare assolutamente originale. Da 55 anni Ail aiuta i malati con servizi, come le case Ail, l’assistenza domiciliare, i viaggi, le navette. Ma soprattutto il sostegno ematologico. Bene, tutte queste cose che vengono fatte con il sostegno della società civile, noi ci aspettiamo che con un cambiamento culturale, con un prendersi cura del malato oltre che curarlo, venga fatto dalle istituzioni”.

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