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Piazza della Loggia, mancano magistrati per il processo: arrivano 6 toghe per salvarlo

PoliticaPiazza della Loggia, mancano magistrati per il processo: arrivano 6 toghe per salvarlo

MILANO – Potrebbero essere sei magistrati della task force “flessibile” assegnati al distretto di Corte di appello di Brescia- in base al decreto ministeriale del 23 marzo 2022- a salvare il processo per la strage di piazza della Loggia, a rischio per mancanza di personale. È il senso della risposta di venerdì scorso del ministro della Giustizia Carlo Nordio all’allarme lanciato dai deputati della Lega Simona Bordonali e Paolo Formentini, che hanno ripreso a loro volta la protesta del presidente della prima sezione penale della Corte d’Assise Roberto Spanò. Per mancanza di personale il 29 febbraio scorso è stato subito rinviato il dibattimento a carico di Roberto Zorzi, ritenuto, con Marco Toffaloni (all’epoca dei fatti minorenne), uno degli autori materiali dello scoppio della bomba sistemata in un cestino che il 28 maggio del 1974, 50 anni fa esatti, durante una manifestazione sindacale fece otto morti e 102 feriti.

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Il ministero, ha detto Nordio precisando che la competenza principale sulle piante organiche è del Csm, ha istituito le “piante organiche flessibili distrettuali da destinare alla sostituzione di magistrati assenti, ovvero all’assegnazione agli uffici giudiziari del distretto di Corte di appello che presentino condizioni critiche di rendimento”. Il provvedimento ha stabilito per Brescia quattro persone per le funzioni giudicanti e due per le funzioni requirenti.

Una misura, ha aggiunto il ministro, che potrebbe portare “indubbi benefici” e rispondere, “con maggiore efficacia, alle peculiari esigenze in tema di smaltimento dell’arretrato e per fare fronte a eventi di carattere eccezionale”.

Nella pianta organica del tribunale di Brescia sono attualmente previsti 76 magistrati di cui 1 presidente di tribunale, 7 presidenti di sezione e 68 giudici. Nella pianta organica della Procura della Repubblica presso il tribunale di Brescia sono attualmente previsti 30 sostituti procuratori di cui 1 procuratore e 2 procuratori aggiunti.

Coi fondi del Pnrr e attraverso il decreto ministeriale 28 settembre 2021 è stato rinforzato anche il contingente di personale amministrativo con 99 addetti a Brescia a tempo determinato. Altri 41 (12 laureati e 29 diplomati) sono arrivati con contratto di 3 anni prorogabile fino al 30 giugno 2026.
I timori sul poco personale in carico al distretto di Brescia “sono stati confermati dal presidente del tribunale di Brescia Vittorio Masia”, riportano Bordonali e Formentini. “La prima sezione penale deve procedere all’escussione di 53 testimoni e le relative udienze proseguiranno anche per il 2025”. Secondo i parlamentari del Carroccio servirebbero “almeno due giudici in più alla prima sezione alla quale è stato assegnato il nuovo processo, spostando magistrati dal tribunale di Cremona, Bergamo o Mantova, che fanno parte del distretto giudiziario bresciano”.

Bordonali e Formentini hanno anche ricordato le parole di Nordio in città il 27 gennaio scorso, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario: “Questa città ha sofferto molto per la Strage, doveroso essere qui”, oltre al “plauso ai ‘risultati’ raggiunti dagli uffici giudiziari bresciani” e la promessa che ‘in ottemperanza ai vincoli del Pnrr, il nostro impegno, entro il 2026- aveva detto Nordio- è quello di colmare integralmente il vuoto di organici della magistratura. Ce la stiamo mettendo tutta”. I parlamentari leghisti bresciani si associano anche alla richiesta di Manlio Milani, presidente della Casa della Memoria, a nome dei famigliari delle vittime di iniziare il processo “ad uno dei presunti esecutori materiali della strage” e di arrivare alla conclusione in tempi “accettabili”.

Storicamente, ha aggiunto Nordio, Brescia ha assorbito le sezioni distaccate di Breno e Salò dopo la riforma della geografia giudiziaria, prevista con la legge delega n. 148 del 2011 “che ha inteso razionalizzare la dislocazione territoriale degli uffici giudiziari di primo grado, garantendo la permanenza dei tribunali nei comuni capoluogo di provincia e assicurando la permanenza di almeno 3 tribunali, e delle relative procure della Repubblica, in ogni distretto di Corte di appello”.

Una prima ridefinizione delle piante organiche si ebbe col decreto ministeriale del 1 dicembre 2016, “con il quale si è disposto l’ampliamento di 9 posti di giudice, di 1 presidente di sezione del tribunale di Brescia e di 4 posti di sostituto procuratore. Più di recente, con il decreto ministeriale del 14 settembre 2020, la pianta organica del tribunale di Brescia è stata ulteriormente incrementata di 3 unità per il tribunale e di 2 unità per la procura della Repubblica.

Da ultimo, con decreto ministeriale 22 dicembre 2022, è stato disposto l’ampliamento delle piante organiche del personale di magistratura dei tribunali distrettuali ove risultano istituite le sezioni specializzate in materia immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea. “Per effetto di tale intervento normativo sono state attribuite 2 unità al tribunale distrettuale di Brescia per le specifiche esigenze della protezione internazionale”, ha concluso Nordio.

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