ROMA – Vivian Jenna Wilson ‘rompe il silenzio’ e risponde al padre Elon Musk, che ha condannato la ‘cultura woke’ perché secondo lui avrebbe danneggiato sua figlia. “Mi hanno ingannato, distruggerò la cultura malvagia trans”, aveva detto il patron di Tesla qualche tempo fa al Daily Wire. L’imprenditore sostiene di essere stato costretto a firmare l’autorizzazione per l’intervento chirurgico per la riassegnazione del genere di suo figlio Xavier Wilson, avuto con l’ex moglie Justine Wilson. “C’era il Covid e c’era molta confusione e mi è stato detto che se non avessi firmato, Xavier avrebbe potuto suicidarsi”, ha raccontato Musk. “Essenzialmente ho perso mio figlio. Lo chiamano ‘deadnaming’ perché tuo figlio è morto. Mio figlio è morto ucciso dalla cultura woke”, ha aggiunto l’imprenditore miliardario.
La figlia, che ha rinunciato al cognome del padre, parla in esclusiva ai microfoni della Nbc News. Durante l’intervista ha raccontato come Musk sia stato “un padre assente, narcisista, facile all’ira, freddo e crudele. quando ero piccola mi rimproverava per essere femminile e queer. Nega il mio genere e questo mi ferisce”. Sul presunto inganno con la firma dell’autorizzazione, Wilson spiega che il padre “dopo alcuni dubbi ha acconsentito sapendo perfettamente cosa stesse approvando. Stavolta non sono disposta a lasciare correre a chi vuole mentire su di me, in modo palese, a un pubblico di milioni di persone””, ha spiegato al telefono”.
Wilson ha attirato l’attenzione dei media nel 2022 quando ha richiesto l’approvazione del tribunale in California per cambiare il suo nome e, nel farlo, ha denunciato suo padre. “Non vivo più con il mio padre biologico e non desidero più essere imparentata con lui in alcun modo, forma o aspetto”, ha affermato nella documentazione depositata in tribunale.
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