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In Mozambico la protesta degli ‘Indignados’: “Brogli politici e oppositori fatti fuori, dov’è Italia?”

MondoIn Mozambico la protesta degli ‘Indignados’: “Brogli politici e oppositori fatti fuori, dov’è Italia?”

ROMA – Diritti umani e democrazia non possono valere meno del gas naturale: lo sottolineano gli “Indignados“, gli indignati, un gruppo nato in seno alle comunità della diaspora del Mozambico che denuncia la mancanza di attenzione dell’Italia per elezioni contestate e macchiate a Maputo da assassinii “politici”.
La denuncia è contenuta in una lettera-appello condivisa anche con l’agenzia Dire alla vigilia di uno sciopero generale previsto per oggi nel Paese dell’Africa australe.

All’origine dell’iniziativa di protesta presunte irregolarità che avrebbero segnato le elezioni del 9 ottobre. La tesi dell’oppositore Venancio Mondlane, candidato supportato dal partito Podemos, è che siano in corso brogli nel conteggio a favore di Francisco Daniel Chapo, il rappresentante del Frelimo, la formazione al potere dalla fine del dominio coloniale portoghese nel 1975.
Ad accrescere la tensione l’uccisione venerdì sera a Maputo di Elvino Dias, l’avvocato di Mondlane. La vittima, che viaggiava a bordo di un’automobile insieme con un’altra persona, esponente di Podemos, pure uccisa, è stata raggiunta da raffiche di colpi di arma da fuoco.

Nella lettera, gli Indignados denunciano: “Da qualche anno a questa parte assistiamo ai viaggi in Mozambico di dirigenti italiani di spicco, come Matteo Renzi, Luigi Di Maio, Sergio Mattarella e da ultimo Giorgia Meloni; la ragione è il gas naturale, ma conoscendo l’Italia crediamo che si interessi di ciò che accade nel Paese e d’altronde l’Europa ha inviato una missione di osservatori alle ultime elezioni“.
Il gruppo della diaspora quindi accusa: “Considerando ciò, ci appare paradossale la vostra latitanza in momenti come questo“. E ancora: “Crediamo che una forma di aiuto al nostro popolo e al Mozambico nella ricerca di vie sostenibili verso lo sviluppo della democrazia sia quella di accrescere i gruppi di pressione perché la Costituzione e le leggi vengano rispettate, ma soprattutto che sia il volere del popolo, indipendente e sovrano, a guidare il destino del Paese”.

Quindi il riferimento all’agguato di venerdì. “A conferma di tutto ciò sono stati assassinati barbaramente due attivisti politici di spicco” scrivono gli Indignados: “Elvino Dias, avvocato di Venancio Mondlane, il candidato favorito appoggiato da Podemos, e Paolo Guambe, di professione fotografo e responsabile elettorale del partito”.
Secondo il gruppo, “atti come questi in un Paese civile e democratico come il nostro sono inammissibili“. Ancora gli Indignados, più in generale sul clima politico e sociale in Mozambico: “A ogni occasione di incontri e aggregazioni in forma pacifica il governo invia l’esercito che si avventa sui partecipanti usando gas lacrimogeni e sparando pallottole e uccidendo manifestanti”.
Infine l’appello: “È giunta l’ora che l’Italia, l’Europa e la comunità internazionale siano a conoscenza di questi fatti e prendano una posizione netta”.

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