VENEZIA. – Il posto di lavoro c’è, il posto per dormire (la casa) invece no. E’ “allarme alloggi nella provincia di Venezia”, dice la Cisl temendo che, senza soluzioni, questo problema renda “meno attrattivo il territorio” portando ad un “inverno economico e demografico”. La Cisl alza la voce alla luce delle 870 nuove assunzioni previste nel settore pubblico: se non si rimedia e “in fretta, molti posti di lavoro rischiano di restare inoccupati. Il calo demografico, il costo elevato degli alloggi e la loro difficoltà di reperimento nel mercato locale- spiega il segretario della Cisl di Venezia Michele Zanocco- generano, nel pubblico impiego e sanità, sino al 30% di rinunce al posto di lavoro: anche le Forze dell’ordine, gli insegnanti e il personale Ata soffrono di queste difficoltà. E nel settore privato non va meglio” Ad oggi c’è un fabbisogno di oltre 30.000 posti di lavoro non coperti, le aziende faticano a reclutare professionalità e competenze che servono sia a termine che stagionali nel turismo e commercio, ma anche nell’industria manufatturiera metalmeccanica, chimica, delle costruzioni e nell’agricoltura. Questo mentre ‘dall’altra parte’ della curva demografica l’invecchiamento porterà l’uscita dal lavoro per pensionamento di oltre 50.000 persone entro cinque anni. La carenza di personale (specie in sanità e nel sociale) può portare alla “difficoltà a garantire standard adeguati di servizi”. Nel privato, invece, la fuga di aziende dal territorio rischia di far crollare l’economia locale, con ricadute sociali pesanti per l’intera popolazione. Proponiamo, pertanto, che la Città metropolitana istituisca e coordini un tavolo operativo che raccolga tutti i soggetti economici e sociali, pubblici e privati per identificare le soluzioni abitative necessarie per attirare e radicalizzare nel veneziano lavoratrici e lavoratori del pubblico e del privato“, dice Zanocco.
SU VENEZIA IN ARRIVO UNA PIOGGIA DI ASSUNZIONI, “MA STIPENDIO NON COPRE AFFITTO”
Nei prossimi mesi, la provincia di Venezia vedrà arrivare nuovo personale nella Pubblica amministrazione, per il ministero dell’Interno, l’Inps, la sanità e gli enti locali poer effetto di concorsi e selezioni già ultimate o in procinto di esserlo. Altri 10 andranno al ministero dell’Interno come funzionari. “Ma se in passato lasciar correre un posto nel pubblico faceva notizia- osserva il segretario della Fp Cisl di Venezia Massimo Grella- oggi stiamo vivendo una fase del tutto opposta. Intanto c’è da registrare una minor partecipazione alle selezioni e, soprattutto, si segnalano molti casi di persone che le vincono ma poi non si presentano alla firma del contratto non appena si vengono a conoscere le reali condizioni. Ancor più grave quando la sede di lavoro è nel centro storico di Venezia o nelle località turistiche; il motivo principale è legato alle retribuzioni, per niente competitive e, specialmente per quei tanti che arrivano da altri territori, alla difficoltà di reperire degli alloggi“.
CISL: CHI LAVORA NON È UN TURISTA, CAMBIARE LE REGOLE
Dunque, “servono nuove regole nel mercato immobiliare, perché per qualunque lavoratore diverrà impossibile concorrere alle cifre che si realizzano con i turisti. In questo senso, non ci sono delle valide politiche abitative e mancano degli incentivi per stimolare i giovani o, comunque, i partecipanti, a portare le famiglie al seguito. Andrebbe ripensato il modello complessivo o altrimenti alcuni servizi pubblici non saranno più in grado di garantire la qualità al cittadino”, avvisa Grella.
ECCO DOVE SARANNO LE ASSUNZIONI, SINDACO: E ALTRE NE SERVIRANNO
In dettaglio, elenca la Cisl, i nuovi concorsi nella Pa porteranno in provincia 360 persone nelle Agenzie fiscali: 300 in quella delle Entrate e 60 in Dogana. poi c’è un altro pacchetto di 500 nuovi arrivi; 100 all’Inps e, altrettanti, in altri ministeri. Poi, nei prossimi mesi, entro la fine del 2024, in 200 troveranno posto tra la sanità pubblica e privata. Per gli enti locali, ossia Regione, Città metropolitana e Comuni, arriveranno 100 nuovi dipendenti attraverso i concorsi. Si tratta di contratti, per la stragrande maggioranza, a tempo indeterminato, mentre di recente nella sanità ci sono stati degli arrivi anche a termine. “Queste assunzioni, davvero importanti vista la situazione in essere, giungono dopo circa 25 anni”, annota la Cisl. In quasi tutti gli enti, negli ultimi tre decenni ne sono state fatte “in numero molto modesto, a volte anche in mobilità. Di più, con il blocco voluto da diversi governi, sono saltati anche i passaggi generazionali di competenze”. Dunque, “buone notizie se guardiamo il numero di futuri occupati ma non soddisfa il fabbisogno generale; se da un lato Venezia è in linea con gli altri territori, dall’altro avrebbe necessità maggiori perché sede di uffici regionali. Nelle amministrazioni comunali, ad esempio, hanno assunto soprattutto dei funzionari che dovranno ricevere la necessaria formazione e, in un secondo momento, potranno essere utili nei vari servizi“, avvisa il sindacato. Un’altra questione è l’età media del pubblico impiego, ora molto alta (55 anni) e, a fronte di uscite “mai rimpiazzate negli ultimi vent’anni, in futuro ci sarà bisogno di altre assunzioni, anche tenendo presente il cambio dei processi lavorativi e, soprattutto, facendo riferimento alle necessità dei cittadini, delle imprese e dei pensionati”.
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