In primo grado erano state 26 le condanne tra cui gli ex proprietari Riva e l’ex governatore Vendola
Milano, 13 set. (askanews) – Ricomincerà da zero davanti al Tribunale di Potenza il processo “Ambiente svenduto” sul disastro ambientale provocato dell’ex Ilva di Taranto. Lo ha stabilito la corte d’Assise d’Appello di Taranto annullando la sentenza del primo grado di giudizio che aveva portato alla condanna di 26 imputati, tra cui i fratelli Fabio e Nicola Riva, ex proprietari dello stabilimento, e l’ex governatore pugliese Nicola Vendola.
In particolare, secondo quanto riferisce “La Gazzetta del Mezzogiorno”, i giudici del secondo grado di giudizio hanno accolto le richieste dei difensori di trasferire il procedimento a Potenza. Stando alle argomentazioni delle difese accolte dai giudici d’appello, i giudici tarantini autori della sentenza di primo vanno considerati “parte offese” perché molti di loro (il collegio era composto da giudici togati e popolari) vivono nei quartieri di Taranto colpiti dal disastro ambientale finito al centro del procedimento.