12 corpi recuperati, altri 30-35 sarebbero sotto le m acerie
Roma, 4 mar. (askanews) – “Pensavo fosse la fine, che sarei morto”, dice un palestinese che partecipa alle ricerche dei sopravvissuti dopo l’attacco aereo israeliano contro un’abitazione nel campo profughi Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.”Stavamo dormendo nella nostra casa, quando all’improvviso abbiamo sentito il rumore di un missile che esplodeva. Siamo venuti qui per vedere la casa completamente distrutta. Questa casa era stata affittata dai civili che non avevano niente a che fare con la resistenza o qualsiasi azione militare. Erano persone sfollate venute dal nord”, spiega un residente.”Ieri (domenica 3 marzo, ndr), circa 12 corpi sono stati recuperati. Oggi altri martiri sono stati recuperati, alcuni dei quali non hanno potuto essere identificati a causa del loro aspetto deformato. Almeno 30-35 martiri rimangono sotto le macerie di questa casa”, aggiunge.”Eravamo a casa e verso le 8 di sera, abbiamo udito un drone avvicinarsi e poi abbiamo sentito il rumore degli aerei da guerra volare sopra le nostre teste. Ho pensato fosse la fine, che sarei morto”, racconta un altro residente.