Convocato ambasciatore cinese, vittima un bimbo di 10 anni
Roma, 19 set. (askanews) – Un’atroce assassinio avvenuto a Shenzhen rischia di avvelenare ulteriormente i rapporti tra la Cina e il Giappone. Un bambino giapponese di 10 anni è stato accoltellato ieri mattina da un uomo mentre si recava a scuola nella città della Cina meridionale ed è poi deceduto nella prima mattinata di oggi.
Il bambino – secondo la ricostruzione riferita dall’agenzia di stampa nipponica Kyodo – è stato aggredito vicino a una scuola giapponese ed è stato ricoverato in ospedale. Il sospetto, un uomo di 44 anni, è stato arrestato dalla polizia nei pressi dell’istituto scolastico.
La console generale giapponesea a Shenzhen, Yoshiko Kojima, ha dichiarato che il bambino è stato pugnalato all’addome. Non è chiaro se l’aggressore abbia specificamente preso di mira il piccolo perché cittadino giapponese.
Testimoni, secondo l’agenzia Kyodo, hanno detto che la vittima perdeva molto sangue quando è stata trasportata in ospedale. Con lui sul luogo dell’accoltellamento era presente la madre.
A giugno un aggressore armato di coltello ha attaccato una madre giapponese con il figlio, entrambi rimasti feriti, mentre una donna cinese che cercava di fermare l’assassino è stata uccisa.
Il capo di gabinetto e portavoce del governo giapponese, Yoshimasa Hayashi, ha detto durante una conferenza stampa a Tokyo: “Siamo profondamente addolorati” per la morte del ragazzo, aggiungendo che il Giappone ha fortemente sollecitato e continuerà a sollecitare la Cina affinché condivida informazioni sull’attacco e garantisca la sicurezza dei cittadini giapponesi in Cina. Anche la ministra degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa ha dichiarato che Tokyo ha chiesto a Pechino di “fare tutto il possibile” per garantire la sicurezza dei cittadini giapponesi e ha incaricato i funzionari giapponesi di sviluppare misure per prevenire il ripetersi di simili incidenti.
Ieri ricorreva il 93mo anniversario del bombardamento giapponese di una linea ferroviaria vicino a Shenyang e il Giappone aveva chiesto al ministero degli Esteri cinese la scorsa settimana di prendere misure di sicurezza per le scuole giapponesi, secondo quanto dichiarato da Kamikawa. Il bombardamento del 1931 fu l’inizio dell’Incidente della Manciuria, che portò all’invasione e all’occupazione giapponese della Cina nord-orientale fino alla fine della Seconda guerra mondiale.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato durante una conferenza stampa a Pechino mercoledì che il caso è “sotto indagine” e ha promesso che la Cina continuerà a “prendere misure efficaci per proteggere la sicurezza di tutti gli stranieri” nel paese.
La residenza dell’ambasciatore giapponese in Cina, Kenji Kanasugi, ha issato la bandiera giapponese a mezz’asta giovedì in segno di lutto per il ragazzo, mentre l’ambasciatore si è recato a Shenzhen.
Il viceministro degli Esteri giapponese, Masataka Okano, ha convocato l’ambasciatore cinese in Giappone, Wu Jianghao, mercoledì e ha espresso “serie preoccupazioni” per l’attacco.
L’accoltellamento ha scosso la comunità giapponese in Cina. Un uomo d’affari giapponese che vive con la sua famiglia nella provincia di Guangdong, la cui capitale è Shenzhen, ha detto alla Kyodo: “Dobbiamo essere vigili e adottare misure come evitare di parlare giapponese all’aperto”.