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Americano intrappolato in una grotta turca: sono vigile ma mi serve aiuto

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Mark Dickey a 1.000 metri di profondità con un’emorragia

Roma, 8 set. (askanews) – “Salve, sono Mark Dickey, vi parlo da quasi 1.000 metri di profondità”.Inizia così il video fornito dalla presidenza turca alla France presse in cui si vede l’esploratore statunitense di 40 anni intrappolato in una grotta in Turchia nelle montagne del Tauro.Si è sentito male giorni fa a circa 1.120 metri di profondità, era in compagnia di un team ed è stato portato in un campo base a circa 1.040 metri. Un’equipe di medici e esploratori internazionali e di soccorritori turchi è riuscita a raggiungerlo per un primo soccorso, ma non basta dice nel video: “Come potete vedere, sono in piedi, sono vigile, parlo, ma non sono ancora guarito dentro, quindi avrò bisogno di molto aiuto per uscire da qui. Nel mondo della speleologia questa è spesso una grande opportunità per dimostrare quanto il mondo internazionale possa collaborare”. Aggiungendo poi: “La rapida risposta del governo turco per ottenere le forniture mediche di cui avevo bisogno, a mio parere, mi ha salvato la vita”.Secondo l’agenzia France presse l’uomo ha sviluppato un’emorragia gastrointestinale. In ogni caso non può essere spostato facilmente e servono attrezzature speciali per estrarlo con delicatezza. Il sistema di grotte viene descritto come estremamente stretto e pieno di curve, difficile da percorrere. Una persona in buona salute impiega circa 15 ore per uscire.

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