L’iniziativa della De Leo Fund presentata alla Filmoteca Vaticana
Milano, 1 mar. (askanews) – Un riconoscimento letterario dedicato a romanzi e saggi che promuovano valori positivi per la vita e l’esistenza. E’ il premio “Il Libro della Vita”, ideato da Diego De Leo, professore ordinario di Psichiatria e presidente della “De Leo Fund onlus”, e da Vera Slepoj.Dopo il successo della prima edizione, che ha visto vincitore Nicola Gardini con il romanzo “Nicolas”, il premio – che vede il patrocinio della Pontificia Accademia per la Vita, e della Regione Veneto – è stato presentato per l’edizione 2024 in un incontro alla Sala della Filmoteca Vaticana.”Questo Premio cerca di fornire degli esempi di resilienza, di capacità di fronteggiare con successo degli eventi di vita sfavorevoli o delle circostanze molto avverse – dice Diego De Leo, presidente De Leo Fund Onlus – E serve per insegnare alle persone che cosa può dare la forza di continuare anche quando si è in grave difficoltà, qual è l’importanza di costruire un nuovo progetto per la vita”.Le opere da sottoporre al vaglio della giuria dovranno essere inviate dalle case editrici dei candidati entro il 12 settembre 2024. E la cerimonia di premiazione si terrà il 19 di ottobre a Vicenza, nella Basilica Palladiana. “In un momento storico che è molto critico, difficile, che potremmo dire anche sofferto, avere degli autori che indicano esperienze positive e segni di speranza è estremamente positivo – commenta il cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita, don Renzo Pegoraro – Quindi sollecitare la raccolta di questi volumi e poter premiare alcuni autori che danno questo messaggio, e l’hanno saputo esprimere nel linguaggio letterario in maniera costruttiva è esperienza molto positiva”.Il Premio rientra nelle iniziative della De Leo Fund, onlus, fondata nel 2007 per creare un luogo dove le persone con un’esperienza di lutto traumatico potessero trovare aiuto e condivisione. E come gli altri progetti della onlus vuole essere uno strumento per sostenere quanti dopo il trauma ri-progettano con amore e speranza la cura per la vita. “Innanzitutto il premio dà un valore dichiarato, non ambivalente, sul significato positivo della vita – conferma Vera Slepoj, presidente del Premio “Il libro della vita” – Poi passare attraverso le opere letterarie, le storie degli scrittori, quei contenuti che possono diventare veicolo di trasformazione del pensiero anche solo per alcune fasce generazionali si potrebbero già controvertire alcune modalità di gestione dell’esistenza che sono in atto”.A giudicare le opere letterarie saranno personalità italiane legate al mondo della cultura tra le quali monsignor Vincenzo Paglia, Marina Valensise, Alessandra Kustermann, Lorena Bianchetti, Federica Corsini, Catena Fiorello, Maria Pia Garavaglia, Nicola Gardini, Lamberto Iezzi, don Renzo Pegoraro, Claudio Cutuli, Enrico Semprini, Vincenzo Pepe, Filippo Scianna.Al vincitore del premio sarà consegnato un premio in denaro ed un’opera realizzata per l’occasione dal maestro Giampaolo Babetto.